Ottimizzare il can-to-can per il riciclo delle lattine
Alcuni Stati registrano numeri importanti in termini di riciclo delle lattine, ma il materiale così ottenuto non sempre permane nel settore. Uno studio commissionato dall’International Aluminium Institute evidenzia aspetti positivi e criticità nel contesto del riciclo delle lattine.
Il corretto riciclo delle lattine di alluminio potrebbe portare a un risparmio di 60 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra entro il 2030, secondo un recente rapporto commissionato dall’International Aluminium Institute.
Questo studio ha esaminato globalmente il settore e l’economia circolare, concentrandosi sulla valutazione dei sistemi di gestione delle lattine in Australia, Cambogia, Corea del Sud, Thailandia, Emirati Arabi Uniti e Vietnam. La scelta di questi sei Paesi si basa sulla loro capacità di rappresentare in modo significativo varie modalità produttive e culturali.
AD OGNI PAESE IL SUO RICICLO
Per ognuno dei sei Stati presi in considerazione, sono stati esaminati diversi aspetti, tra cui la gestione dei rifiuti, le normative vigenti, le strutture di raccolta, i tassi di riciclo e smaltimento, i volumi introdotti sul mercato, le tendenze di utilizzo, le prestazioni complessive, il commercio di lattine per bevande usate, i flussi di materiali e gli obiettivi futuri.
Questi sei Paesi sono suddivisi in tre categorie principali:
- Paesi che si affidano a metodi informali per la raccolta delle lattine di alluminio, come ad esempio Thailandia, Cambogia e Vietnam, che dipendono fortemente da un elevato numero di lavoratori informali e registrano tassi di recupero elevati grazie alle entrate generare dalle lattine.
- Paesi sviluppati, come Australia e Corea del Sud, che basano la loro gestione dei rifiuti su sistemi complessi come la responsabilità estesa del produttore (EPR) e/o i sistemi di ritorno (DRS).
- Paesi in transizione, come gli Emirati Arabi Uniti, dove le infrastrutture di raccolta sono in gran parte sviluppate, ma mancano sistemi EPR obbligatori o ben funzionanti, così come i DRS.
Il risultato è che la Corea del Sud presenta il più alto tasso di recupero, pari al 96%, seguita da Vietnam al 93%, Cambogia al 90%, Thailandia all’86%, Australia al 74%, con gli Emirati Arabi Uniti che registrano il tasso più basso al 33%.
Le lattine di alluminio rimangono la soluzione preferita nell’industria degli alcolici e delle bevande analcoliche, con un aumento previsto del consumo globale del 50% tra il 2020 e il 2030 (ovvero da 420 a 630 miliardi di lattine all’anno).
IL RICICLO CAN-TO-CAN FATICA ANCORA
Il processo di riciclo “can-to-can” delle lattine di alluminio continua a incontrare difficoltà, come evidenziato da Marlen Bertram, Direttore Scenari e Previsioni dell’International Aluminium Institute.
Bertram afferma che questo studio esaustivo conferma quanto pubblicato nel 2022, sostenendo che globalmente il 71% o più di tutte le lattine di alluminio immesse sul mercato viene riciclato. Aggiungendo le perdite subite durante la lavorazione, la percentuale di riciclo delle lattine di alluminio aumenta al 79% nei sei Paesi analizzati. Tuttavia, va notato che questo dato si riferisce al riciclo generale, che implica la fusione delle lattine usate in nuovi lingotti.
Il problema principale è rappresentato dal riciclo “can-to-can”, ossia il processo di trasformazione diretta da lattina a lattina, il quale registra tassi significativamente più bassi.
Nel caso della Corea, il Paese con la percentuale di recupero più elevata, solo il 37% delle nuove lattine è riciclato secondo questo approccio. In questa specifica classifica, la Thailandia si distingue con il 78% di riciclo “can-to-can”, risultando la migliore in questa pratica.